Focus 5 – Elenco rifiuti – art. 7 Direttiva UE 2018/851

Elenco rifiuti – Focus  5
Direttiva 2018/851 UE  rifiuti – vigente dal 4.7.2018
Schema confronto art. 7 Elenco Rifiuti
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La direttiva lascia quasi inalterato l’art. 7 della Direttiva 2008/98.
L’art.7 Direttiva 2008/98 è così modificato:

art. 7 Elenco Rifiuti

Le misure intese a modificare elementi non essenziali della presente direttiva, relative all’aggiornamento dell’elenco dei rifiuti istituito dalla decisione 2000/532/CE, sono adottate secondo la procedura di regolamentazione con controllo di cui all’articolo 39, paragrafo 2. L’elenco dei rifiuti include i rifiuti pericolosi e tiene conto dell’origine e della composizione dei rifiuti e, ove necessario, dei valori limite di concentrazione delle sostanze pericolose. Esso è vincolante per quanto concerne la determinazione dei rifiuti da considerare pericolosi. L’inclusione di una sostanza o di un oggetto nell’elenco non significa che esso sia un rifiuto in tutti i casi. Una sostanza o un oggetto è considerato un rifiuto a definizione di cui all’articolo 3, punto 1.
 
«1. Alla Commissione è conferito il potere di adottare atti delegati
conformemente all’articolo 38 bis per
integrare la presente direttiva stabilendo e rivedendo a norma dei paragrafi 2 e 3 del presente articolo un elenco di rifiuti.»;
L’elenco dei rifiuti include i rifiuti pericolosi e tiene conto dell’origine e della composizione dei rifiuti e, ove necessario, dei valori limite di concentrazione delle sostanze pericolose. Esso è vincolante per quanto concerne la determinazione dei rifiuti da considerare pericolosi. L’inclusione di una sostanza o di un oggetto nell’elenco non significa che esso sia un rifiuto in tutti i casi. Una sostanza o un oggetto è considerato un rifiuto a definizione di cui all’articolo 3, punto 1.
 
2. Uno Stato membro può considerare come pericolosi rifiuti che, pur non figurando come tali nell’elenco dei rifiuti, presentano una o più caratteristiche fra quelle elencate nell’allegato III. Lo Stato membro notifica senza indugio tali casi alla Commissione. Esso li iscrive nella relazione di cui all’articolo 37, paragrafo 1, fornendole tutte le informazioni pertinenti. Alla luce delle notifiche ricevute, l’elenco è riesaminato per deciderne l’eventuale adeguamento. «2. Uno Stato membro può considerare come pericolosi i rifiuti che, pur non figurando come tali nell’elenco dei rifiuti, presentano una o più caratteristiche fra quelle elencate nell’allegato III. Lo Stato membro notifica senza indugio tali casi alla Commissione e fornisce alla stessa tutte le informazioni pertinenti. Alla luce delle notifiche ricevute, l’elenco è riesaminato per deciderne l’eventuale adeguamento.»;
3. Uno Stato membro può considerare come non pericoloso uno specifico rifiuto che nell’elenco è indicato come pericoloso se dispone di prove che dimostrano che esso non possiede nessuna delle caratteristiche elencate nell’allegato III. Lo Stato membro notifica senza indugio tali casi alla Commissione fornendole tutte le prove necessarie. Alla luce delle notifiche ricevute, l’elenco è riesaminato per deciderne l’eventuale adeguamento.
 
4. La declassificazione da rifiuto pericoloso a rifiuto non pericoloso non può essere ottenuta attraverso una diluizione o una miscelazione del rifiuto che comporti una riduzione delle concentrazioni iniziali di sostanze pericolose sotto le soglie che definiscono il carattere pericoloso di un rifiuto.
5. Le misure intese a modificare elementi non essenziali della presente direttiva, relative al riesame dell’elenco per deciderne l’eventuale adeguamento in conformità dei paragrafi 2 e 3, sono adottate secondo la procedura di regolamentazione con controllo di cui all’articolo 39, paragrafo 2. soppresso
6. Gli Stati membri possono considerare un rifiuto come non pericoloso in base all’elenco di rifiuti di cui al paragrafo 1.
7. La Commissione provvede affinché l’elenco dei rifiuti e ogni suo eventuale riesame rispettino, se del caso, i principi di chiarezza, comprensibilità e accessibilità per gli utenti, in particolare le piccole e medie imprese (PMI).

 

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Direttiva UE 851/2018 – Rifiuti Urbani – Focus 1

Direttiva 2018/851 UE  rifiuti
Modifica alla Direttiva 2008/98 CE – Rifiuti Urbani
Focus 1 – fanghi e reflui da depurazione, sfalci e potature ecc….
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


La Direttiva 2018/851 modifica la Direttiva 2008/98 in molte parti.
Studio Legale Ambiente offre breve focus sulle novità apportate.
Degna di nota la modifica che riguarda i rifiuti URBANI che trova premessa nei considerando 9,10 della Direttiva 2018/851 per trovare poi modifica dell’art. 3 della Direttiva 2008/98 al punto 2bis e 2ter 2quater
Considerando:
9.È opportuno includere nella direttiva 2008/98/CE la definizione di «rifiuti non pericolosi». «rifiuti urbani», continua lettura articolo Direttiva UE 851/2018 rifiuti urbani

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