LINEE GUIDA sulla classificazione rifiuti – SNPA

LINEE GUIDA sulla classificazione rifiuti – SNPA

Linee Guida sulla classificazione rifiuti – SNPA

segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Il decreto 47 del 9.8.2021 del MITE (Ministero transizione Ecologica) ha approvato le integrazioni alle linee Guida SNPA sulla classificazione rifiuti già emesse nel 2019 e poi nel 2020. L’integrazione si è resa necessaria anche per la rivoluzione nel mondo dei rifiuti imposta dal Dlgs. 116/2020 che ha inserito, nell’art. 184 comma 5, il riferimento alle linee Guida sulla classificazione rifiuti di SNPA, previa approvazione del MITE, oggi intervenuta. Il produttore deve fare riferimento alle Linee Guida.

Le Linee Guida, tramite il richiamo normativo, si elevano e divengono punto di riferimento. Le Linee Guida sembrano perdere la natura di  meri documenti ricognitivi. Il punto merita approfondimento.

In ogni caso si allegano le Linee Guida SNPA sulla classificazione rifiuti e

l’integrazione del punto 3.5.9 relativa ai “rifiuti prodotti dal trattamento meccanico/meccanico-biologico dei rifiuti urbani indifferenziati”.

Cinzia SilvestriLINEE GUIDA sulla classificazione rifiuti – SNPA
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Territorio e Ambiente – Circolare Regione Veneto 1/2021

Territorio e Ambiente – Circolare Regione Veneto 1/2021

Riqualificazione urbana, territorio e paesaggio.

Circolare esplicativa del Presidente della Giunta Regionale Veneto sulla LRV 14/2019 e modifiche alla LRV 11/2004.

segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


E’ stata pubblicata sul BUR Regionale Veneto la DGR 470/2021 che ha approvato la Circolare 1/2021 che ha l’intento di chiarire alcuni nodi della normativa riferita. Scrive la Regione sul proprio sito: Con detta circolare si è inteso garantire una corretta lettura delle norme di nuova introduzione e, nel contempo, renderne agevole ed uniforme l’applicazione su tutto il territorio veneto. Trattandosi di un testo normativo complesso, la stesura della Circolare  ha preso spunto dalle numerose istanze di chiarimenti pervenute agli uffici dall’entrata in vigore della nuova normativa, individuando i temi di interesse generale e cercando di fornire risposte alle richieste più frequenti.

Cinzia SilvestriTerritorio e Ambiente – Circolare Regione Veneto 1/2021
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Terre e rocce da scavo: Linee Guida ISPRA/SNPA

Terre e rocce da scavo: Linee Guida ISPRA/SNPA

Terre e rocce da scavo: Linee Guida Ispra/SNPA
pubblicate sul sito www.snpambiente.it
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – 28.5.2019


Il Consiglio  del Sistema Nazionale Protezione Ambiente (SNPA) con delibera 54/2019 ha approvato le linee guida su terre e rocce da scavo sulla base delle sole osservazioni di alcune ARPA (Veneto incluso); linee guida definite “immediatamente esecutive” quasi fosse un provvedimento, una delibera con forza di “legge”. Linee Guida che dal punto di vista normativo non sono fonti e non sono vincolanti e che sono state trasmesse al Ministero ambiente, al Presidente Conferenza delle Regioni e province Autonome.
Linee Guida che hanno struttura di vero e proprio manuale operativo in esecuzione del DPR 120/2017 (leggi).

adminTerre e rocce da scavo: Linee Guida ISPRA/SNPA
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Gestori impianti stoccaggio e trattamento rifiuti: obbligo informazioni al 4.3.2019

Gestori impianti stoccaggio e rifiuti: obbligo informazioni al 4.3.2019/ Disposizioni attuativeDopo aver pubblicato le Linee Guida del 21.12.2018
Piano di Emergenza Esterno (PEE) – Piano di Emergenza Interno (PEI)
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Dopo aver pubblicato le Linee Guida del 21.12.2018, sul sito del Ministero Ambiente sono state pubblicate le Disposizioni attuative dell’art. 26-bis, inserito dalla L. 132/2018 prime indicazioni per i gestori degli impianti: “Nelle more dell’emanazione del DCPM previsto dal comma 9 dell’art. 26-bis, che stabilirà le linee guida per la predisposizione dei PEE e per la relativa informazione alle popolazioni, ed in riscontro ai diversi quesiti pervenuti dagli operatori del settore, si forniscono le prime indicazioni sulle informazioni che i gestori degli impianti devono fornire ai prefetti ai sensi del comma 4 dell’art. 26-bis entro la data del 4 marzo 2019, e sui contenuti minimi del PEI…”
Recita la nota esplicativa: “Come noto, l’art. 26-bis del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, introdotto dalla legge 1° dicembre 2018, n. 132 (pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 3 dicembre 2018, n. 281 ed entrata in vigore il 4 dicembre 2018), ha previsto l’obbligo di predisporre entro novanta giorni un apposito “piano di emergenza interna” (di seguito PEI) per tutti i gestori degli impianti di stoccaggio e trattamento di rifiuti, esistenti o di nuova costruzione, nonché la predisposizione del “piano di emergenza esterna” (di seguito PEE), elaborato dal prefetto d’intesa con le regioni e gli enti interessati sulla base delle informazioni fornite dai gestori stessi.
Vai alla lettura articolo su questo sito art. 26 bis..
Vai alla lettura chiarimenti del Ministero Ambiente

adminGestori impianti stoccaggio e trattamento rifiuti: obbligo informazioni al 4.3.2019
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Tecnico Responsabile Rifiuti – Delibera Albo Gestori 23.1.2019

Tecnico Responsabile Rifiuti… (TRR)
Delibera Albo Gestori Ambientali 23.1.2019
Disciplina compiti e responsabilità (DM MATTM 120/2014)
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri – 9 febbraio 2019


Il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare con D.M. 03/06/2014, n. 120 pubblicava nella Gazz. Uff. 23 agosto 2014, n. 195 il Regolamento per la definizione delle attribuzioni e delle modalità di organizzazione dell’Albo nazionale dei gestori ambientali, dei requisiti tecnici e finanziari delle imprese e dei responsabili tecnici,dei termini e delle modalità di iscrizione e dei relativi diritti annuali.
L’art. 12 (DM 120/2014) recita:
Compiti, responsabilità e requisiti del responsabile tecnico

  1. Compito del responsabile tecnico è porre in essere azioni dirette ad assicurare la corretta organizzazione nella gestione dei rifiuti da parte dell’impresa nel rispetto della normativa vigente e di vigilare sulla corretta applicazione della stessa.

2. Il responsabile tecnico svolge la sua attività in maniera effettiva e continuativa ….continua lettura articolo su TRR e delibera 23.1.2019
Vai alla lettura della Delibera Albo Gestori Ambientali del 23.1.2019 TRR 

adminTecnico Responsabile Rifiuti – Delibera Albo Gestori 23.1.2019
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Conferenza Servizi: Circolare 4/2018 – "Buongiorno"

Circolare 4/2018 – Conferenza di Servizi
Ministero P.A. – chiarimenti
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Lodevole la Circolare dell’Avvocato Buongiorno – e Ministro della Pubblica Amministrazione – , che cerca di porre chiarimenti esaustivi al procedimento della Conferenza Servizi. Circolare del 3.12.2018, pubblicata sul sito del Ministero, e composta di 4 schede riassuntive, esplicative che riportano “domande e risposte”. Nei limiti della valenza di una circolare, priva di contenuto normativo, il Ministero ha fornito chiarimenti attendibili che certamente aiutano gli operatori quantomeno ad uniformare l’applicazione di tale istituto.
Si allega testo della Circolare 4/2018 Min. P.A —->  Circolare Buongiorno

adminConferenza Servizi: Circolare 4/2018 – "Buongiorno"
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Sicurezza: aumento importo sanzioni dal 1.7.2018

Sicurezza: aumento sanzioni dal 1.7.2018
Decreto Direttoriale Ispettorato Lavoro e Circolare del 22.6.2018
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Con Decreto Direttoriale l’ispettorato del Lavoro ha indicato l’aumento dell’1,9% delle” ammende previste con riferimento alle contravvenzioni in materia di igiene, salute e sicurezza sul lavoro e le sanzioni amministrative pecuniarie previste dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 nonché da atti aventi forza di legge, sono rivalutate, a decorrere dal 1° luglio 2018, nella misura dell’1,9%.
Segue Circolare del 22.6.2018 che precisa l’ambito di applicazione e la tabella riepilogativa delle sanzioni.
Si allegano
Decreto dir. 12.2018 sanzioni
circolare sanzioni
riepilogo sanzioni

adminSicurezza: aumento importo sanzioni dal 1.7.2018
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Albo Gestori Ambientali: Delibera categoria 4-bis "ferrosi"

Delibera Albo gestori Ambientali – categoria 4bis materiali ferrosi
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Entra in vigore il 15.6.2018  la Delibera Albo Gestori Ambientali relativa all categoria 4 – bis per gestori e trasportatori materiali ferrosi
” Deliberazione del 24 aprile 2018. – Individuazione della sottocategoria 4-bis (imprese che effettuano attività di raccolta e trasporto di rifiuti non pericolosi costituiti da metalli ferrosi e non ferrosi ai sensi dell’articolo 1, comma 124, della legge 4 agosto 2017, n. 124). Criteri e requisiti per l’iscrizione…”
Attenzione però che …” L’iscrizione in tale sottocategoria non consente la contemporanea iscrizione nelle categorie dell’Albo relative al trasporto dei rifiuti…”. Vai alla lettura Delibera categoria 4bis ferrosi

adminAlbo Gestori Ambientali: Delibera categoria 4-bis "ferrosi"
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Amianto: INAIL e prestazione una tantum a favore eredi

Amianto: INAIL  eroga prestazione una tantum agli eredi dei malati
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Il decreto interministeriale del 24 aprile 2018 del Ministero del Lavoro determina la misura e le modalità per l’accesso alla prestazione, a favore dei malati di mesotelioma non professionale e ai loro eredi per il triennio 2018-2020.
L’INAIL eroga una prestazione una tantum pari a 5.600 euro, per ciascuno degli anni del triennio, a coloro che abbiano contratto la patologia per esposizione ambientale o per esposizione familiare a lavoratori impiegati nella lavorazione dell’amianto,  ….….Vai alla lettura del decreto INAIL 

adminAmianto: INAIL e prestazione una tantum a favore eredi
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Stoccaggi/incendi: gestione operativa – linee Guida Ministero

Circolare Min. Ambiente – 15.3.2018 – stoccaggi/incendi
Linee Guida per la gestione operativa degli stoccaggi – rischio incendi
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Il Ministero dell’ambiente indica con apposita circolare le linee guida utili a prevenire e gestire incendi presso stoccaggi di rifiuti ovvero percorsi utili indirizzati alla autorità preposte…..vai alla lettura  Circolare Ministero Ambiente – stoccaggi-incendi 
 

adminStoccaggi/incendi: gestione operativa – linee Guida Ministero
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Sicurezza: vendita macchinari non a norma

Sicurezza: interpello 1/2017
sulla vendita macchinari, DPI.. non conformi alla normativa
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Risponde il Ministero del Lavoro all’interpello della Regione FVG relativo alla vendita di macchinari non a norma.
In particolare il quesito richiama sentenza della cassazione 40590/2013 e chiede se la vendita di attrezzature da lavoro, DPI e impianti non rispondenti alle normative possa essere legittima….
Leggi interpello n. 1/2017 

adminSicurezza: vendita macchinari non a norma
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Sicurezza: RSPP e informazioni

Sicurezza – Interpello 2/2017: RSPP e informazioni
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Il ministero del Lavoro pubblica interpello che precisa il rapporto del RSPP e l’obbligo informativo.
Risponde al quesito inerente la necessità che l’informazione sia svolta in forma prioritaria ed esclusiva dal RSPP
Leggi risposta interpello 2/2017 

adminSicurezza: RSPP e informazioni
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Circolare Min. Ambiente: terre e rocce da scavo

Matrici da riporto – chiarimenti del Ministero
Circolare pubblicata sul sito del Ministero Ambiente – 10.11.2017
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Laddove non arriva la Legge arriva il Ministero che chiarisce ed interpreta…. con valore di Legge.
Vai alla lettura del testterre e rocce circolare
 

adminCircolare Min. Ambiente: terre e rocce da scavo
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ANAC/APPALTI: cause di esclusione

ANAC/APPALTI: mezzi di prova e cause di esclusione 
Reati ex Dlgs. 231/2001 – causa di esclusione – Linee Guida n. 6
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


Con Provvedimento dell' 11.10.2017 l'ANAC pubblica aggiornamento
al decreto legislativo 19  aprile  2017,n.  56  delle linee guida n. 6,
di attuazione del  decreto  legislativo  18  aprile
2016, n. 50 recanti: «Indicazione dei mezzi di prova adeguati e delle
carenze nell'esecuzione di un precedente  contratto  di  appalto  che
possano  considerarsi  significative  per  la   dimostrazione   delle
circostanze di esclusione di cui all'art. 80, comma 5, lett.  c)  del
Codice».
Leggi provvedimento ANAC - cause esclusione appalto 
L'ANAC indica le ipotesi, non tassative, in cui l'esclusione dall'appalto
viene applicata e tra queste viene indicata anche la violazione del
Dlgs. 231/2001 ovvero la responsabilità della Società per determinati
reati presupposto. E ciò pone sempre più rilevanza al modello organizzativo
che sembra assumere valore obbligatorio (pur essendo facoltativo).
Scrive il provvedimento:
"...2.1. Rilevano quali cause di  esclusione  ai  sensi  dell'art.  80,
comma 5, lettera c)  del  codice  gli  illeciti  professionali  gravi
accertati  con  provvedimento  esecutivo,  tali  da  rendere   dubbia
l'integrita' del concorrente, intesa come moralita' professionale,  o
la  sua  affidabilita',   intesa   come   reale   capacita'   tecnico
professionale,   nello   svolgimento   dell'attivita'   oggetto    di
affidamento.  Al  ricorrere  dei  presupposti  di  cui   al   periodo
precedente,  gli  illeciti  professionali  gravi  rilevano  ai   fini
dell'esclusione dalle gare a prescindere dalla natura civile,  penale
o amministrativa dell'illecito.
  2.2. In particolare, rilevano le  condanne  non  definitive  per  i
reati di seguito indicati a  titolo  esemplificativo,  salvo  che  le
stesse configurino altra causa  ostativa  che  comporti  l'automatica
esclusione dalla procedura di affidamento ai sensi dell'art.  80  del
codice:
    a. abusivo esercizio di una professione;
    b.  reati  fallimentari   (bancarotta   semplice   e   bancarotta
fraudolenta,   omessa   dichiarazione   di   beni   da    comprendere
nell'inventario fallimentare, ricorso abusivo al credito);
    c. reati tributari ex decreto legislativo  n.  74/2000,  i  reati
societari, i delitti contro l'industria e il commercio;
    d. reati urbanistici di cui all'art. 44, comma 1 lettere b) e  c)
del testo unico delle disposizioni  legislative  e  regolamentari  in
materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6
giugno 2001, n. 380,  con  riferimento  agli  affidamenti  aventi  ad
oggetto lavori o servizi di architettura e ingegneria;
    e. reati previsti dal decreto legislativo n. 231/2001...
adminANAC/APPALTI: cause di esclusione
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ANAC: Appalti e R.U.P.

ANAC/APPALTI: il R.U.P. è Pubblico Ufficiale?

Responsabile Unico del Procedimento - Provvedimento dell'11.10.2017
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente

L'ANAC pubblica aggiornamento al decreto legislativo 19  aprile  2017,  n.  56  delle
linee guida n. 3, di attuazione del  decreto  legislativo  18  aprile
2016, n. 50, su: «Nomina, ruolo e compiti del responsabile unico  del
procedimento per l'affidamento di appalti e concessioni».
Leggi ANAC, provvedimento 11.10.2017 RUP 
Scrive il provvedimento ANAC:
Il  RUP  e'  individuato,  nel  rispetto  di  quanto  previsto
dall'art. 31, comma 1, del Codice, tra i dipendenti di ruolo  addetti
all'unita' organizzativa inquadrati come dirigenti o  dipendenti  con
funzioni direttive o, in caso di carenza in organico  della  suddetta
unita' organizzativa, tra  i  dipendenti  in  servizio  con  analoghe
caratteristiche.
  2.3. Il RUP, nell'esercizio delle sue  funzioni,  e'  qualificabile
come pubblico ufficiale.
adminANAC: Appalti e R.U.P.
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ANAC: quali denunce può raccogliere?

L’ANAC  precisa la propria competenza
Whistleblowing e Pantouflage ….questi sconosciuti…
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente


E’ interessante leggere l’elenco delle segnalazioni che giungono all’ANAC ritenuta ormai, più dell’autorità Giudiziaria, entità in grado di intervenire, risolvere e forse giudicare. L’ANAC elenca, sulla base di segnalazioni ricevute e dunque su casistica reale, che non può intervenire, ad esempio, per illeciti compiuti da magistrati o casi di malasanità.. ; segue l’elenco dell’ambito in cui può intervenire purché la segnalazione non sia anonima i casi di• whistleblowing che è diventata parola di moda e ricorre sovente non solo nei provvedimenti Anac; e di pantouflage altra parola interessante che si riferisce però a caso specifico.
Il Whistleblowing deve attingere dall’inglese per esprimere ed identificare colui che denuncia le irregolarità nelle pubbliche amministrazioni al fine di impedire atti correttivi e che la normativa protegge. Figura poco amata che in italiano forse verrebbe tradotta con il termine “spione” e che invece l’inglese ha il merito di emancipare richiamando la figura dell’arbitro che fischia il fallo appunto dell’amministrazione pubblica.
Pantouflage è espressamente riferito ad impedire il passaggio di alti funzionari a ditte private e definito all’art. 53 comma 16ter del Dlgs. 165/2001: 16-ter. I dipendenti che, negli ultimi tre anni di servizio, hanno esercitato poteri autoritativi o negoziali per conto delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, non possono svolgere, nei tre anni successivi alla cessazione del rapporto di pubblico impiego, attività lavorativa o professionale presso i soggetti privati destinatari dell’attività della pubblica amministrazione svolta attraverso i medesimi poteri. I contratti conclusi e gli incarichi conferiti in violazione di quanto previsto dal presente comma sono nulli ed è fatto divieto ai soggetti privati che li hanno conclusi o conferiti di contrattare con le pubbliche amministrazioni per i successivi tre anni con obbligo di restituzione dei compensi eventualmente percepiti e accertati ad essi riferiti.
Di seguito dunque la comunicazione dell’ANAC: 
Ambito di intervento dell’Anac
Tipologie di segnalazioni a cui non può seguire attività di accertamento o indagine
L’Autorità nazionale anticorruzione sta ricevendo numerose segnalazioni e richieste di intervento riguardanti fattispecie che esulano dalle funzioni attribuite dalla legge e sulle quali non è quindi possibile svolgere attività di accertamento o indagine. Nella seduta del 27 aprile 2017 è stato dunque approvato un Comunicato del Presidente per richiamare l’attenzione sul perimetro di intervento dell’Autorità, evitare che si producano inattuabili aspettative su questioni non pertinenti e affinché la valutazione delle istanze, comunque necessaria, non rallenti l’attività degli uffici. Nel Comunicato sono riportati tutti i temi di competenza dell’Autorità e quelli estranei al suo raggio d’azione.
Comunicato del Presidente del 27 aprile 2017
Ambiti di cui l’autorità anticorruzione non si occupa
Sono oggetto di archiviazione le segnalazioni anonime (senza firma, con firma illeggibile o che non consentano di identificare con certezza l’autore) e dal contenuto generico. A titolo esemplificativo e non esaustivo, si elencano le tipologie di segnalazioni che non vengono prese in considerazione per manifesta incompetenza:
• accertamento di responsabilità penali o erariali (la competenza è dell’Autorità giudiziaria o della Corte dei conti)
• presunti illeciti commessi da magistrati (è competente la Procura distrettuale ai sensi dell’art. 11 del codice di procedura penale)
• procedure selettive e concorsi (la competenza è della giustizia amministrativa)
• irregolarità nelle nomine se non riguardano casi di incompatibilità o inconferibilità degli incarichi
• rivendicazioni sindacali
• casi di malasanità
• assenteismo dal lavoro
• conflitti politico-istituzionali all’interno di enti
• successioni, eredità, testamenti
• anomalie nella gestione di istituti di credito o finanziari
• abusi edilizi
• aumento delle tariffe
Ambiti di pertinenza dell’autorità anticorruzione
L’Anac è competente a svolgere: attività di prevenzione della corruzione nelle amministrazioni pubbliche e nelle società controllate e partecipate; vigilanza sull’affidamento e l’esecuzione dei contratti pubblici; gestione delle segnalazioni di illeciti denunciate da dipendenti pubblici.
A titolo esemplificativo e non esaustivo, sono quindi di competenza dell’Autorità le segnalazioni aventi ad oggetto:
• contratti pubblici (affidamento ed esecuzione di lavori, servizi e forniture)
• attività di precontenzioso
• misure anticorruzione (in particolare controlli su adozione, applicazione ed efficacia dei piani triennali di prevenzione)
• obblighi di trasparenza sui siti web istituzionali
• inconferibilità e incompatibilità di incarichi
• casi di pantouflage (vedi d.lgs.  165/2001, art. 53, comma 16-ter)
• whistleblowing

adminANAC: quali denunce può raccogliere?
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ANAC: chiarimento su iscrizione Albo Gestori Ambientali

ANAC: iscrizione Albo Gestori Ambientali
Comunicato presidente Anac 28.8.2017
segnalazione a cura di Studio Legale Ambiente


Con breve comunicato l’ANAC comunica di “conformarsi” al dettato della giurisprudenza e di modificare dunque il proprio orientamento.
Scrive l’ANAC ” il requisito di iscrizione all’albo dei gestori ambientali richiesto nelle gare di affidamento dei contratti pubblici sia un requisito di partecipazione e non di esecuzione…”
Vai al documento Comunicato ANAC
 

adminANAC: chiarimento su iscrizione Albo Gestori Ambientali
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Costo medio del lavoro dipendenti privati di imprese Ambientali – decreto direttoriale 70/2017

Costo medio del lavoro per dipendenti aziende servizi ambientali
Decreto Direttoriale n. 70/2017
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Sul sito del ministero del lavoro è pubblicato decreto direttoriale n. 70/2017 che stabilisce il costo medio lavorativo per i dipendenti di imprese che esercitano servizio ambientale privato
http://www.lavoro.gov.it/documenti-e-norme/normative/Documents/2017/Tabelle-DD-N-70-COSTO-LAVORO-SERVIZI-AMBIENTALI-AZIENDE-PRIVATE-2017-2019.pdf

adminCosto medio del lavoro dipendenti privati di imprese Ambientali – decreto direttoriale 70/2017
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Diritto di accesso civico: Circolare del Ministero n. 2/2017

Accesso civico …sempre più complicato
Circolare del Ministro Madia n. 2/2017
segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Avv. Cinzia Silvestri


Pubblicata in Gazzetta ufficiale del 13.7.2017 la circolare del Ministro Madia n. 2/2017 sull’Accesso Civico (leggi)
Le norme sulla trasparenza della P.A.  inaugurate con il Dlgs. 33/2013 avevano visto dare alla luce l’art. 5 che poneva il buon proposito di consentire l’accesso, cosiddetto civico, ad ogni cittadino sulle informazioni e dati della pubblica amministrazione. La semplicità del concetto di accesso alla vita della Amministrazione subisce subito precisazione nelle Linee Guida Anac; linee Guida che ormai spaventano qualsiasi giurista per la complessità, farraginosità delle declinazioni intrise di aulici propositi ma che in concreto creano ancora più difficoltà di comprensione. Ed infatti interviene persino questa Circolare del Ministro Madia che si pone sul solco della complicazione della vita di ogni cittadino. Circolare che precisa, indica, adempimenti, protocolli, registrazioni alle amministrazioni ma che in realtà pone puntelli e limiti proprio all’accesso civico che doveva, poteva, aprire le porte al cittadino alle informazioni che gli sono dovute. La Pubblica amministrazione lavora per il cittadino che ha tutto il diritto di controllare, verificare, accedere liberamente all’attività compiuta. Così non è.
Si riportano i primi tre semplici commi dell’art. 5 Dlgs. 33/2013 vigente dal 21.6.2016:

“..1. L’obbligo previsto dalla normativa vigente in capo alle pubbliche amministrazioni di pubblicare documenti, informazioni o dati comporta il diritto di chiunque di richiedere i medesimi, nei casi in cui sia stata omessa la loro pubblicazione.

2. Allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche e di promuovere la partecipazione al dibattito pubblico, chiunque ha diritto di accedere ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, ulteriori rispetto a quelli oggetto di pubblicazione ai sensi del presente decreto, nel rispetto dei limiti relativi alla tutela di interessi giuridicamente rilevanti secondo quanto previsto dall’articolo 5-bis.

3. L’esercizio del diritto di cui ai commi 1 e 2 non è sottoposto ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente. L’istanza di accesso civico identifica i dati, le informazioni o i documenti richiesti e non richiede motivazione. L’istanza può essere trasmessa per via telematica secondo le modalità previste dal decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, e successive modificazioni, ed è presentata alternativamente ad uno dei seguenti uffici:

a) all’ufficio che detiene i dati, le informazioni o i documenti;
b) all’Ufficio relazioni con il pubblico;
c) ad altro ufficio indicato dall’amministrazione nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale;
d) al responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza, ove l’istanza abbia a oggetto dati, informazioni o documenti oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi del presente decreto….”

 
 
 

adminDiritto di accesso civico: Circolare del Ministero n. 2/2017
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Sottoprodotto – nota Unioncamere

Sottoprodotto: Nota UnionCamere          
segnalazione a cura di Dario Giardi – Studio Legale Ambiente


Unioncamere ha diramato alle Associazioni imprenditoriali una nota (allegata) nella quale si informa che a partire dalla data odierna (13 giugno 2017) è operativa l’applicazione realizzata da Ecocerved Scarl, società in house di Unioncamere e delle Camere di commercio italiane, per l’iscrizione da parte delle imprese all’elenco sottoprodotti sul sito -ww.elencosottoprodotti.it, ai sensi dell’art. 4 del Decreto Ministeriale n. 264/2016.
Tale applicazione consentirà l’iscrizione delle imprese agli elenchi direttamente per via telematica. Gli elenchi, accessibili unitariamente dal sito, sono organizzati per Camera di commercio, così come richiesto dal decreto n. 264. Viene, inoltre, specificata la procedura da seguire, le indicazioni da fornire e i documenti da allegare.
La consultazione degli elenchi, come previsto dalle disposizioni di cui all’articolo 10 del decreto n.264/2016, sarà possibile dall’area pubblica del sito www.elencosottoprodotti.it secondo parametri di ricerca territoriali, per tipologia di utente (produttore – utilizzatore) e di ciclo produttivo di produzione/riutilizzo. Gli utenti potranno rivolgere le proprie richieste in merito al funzionamento del sistema direttamente al servizio assistenza: info@elencosottoprodotti.it oppure assistenza@elencosottoprodotti.it.
Per quanto riguarda l’elenco dei produttori ed utilizzatori istituito presso le Camere di commercio si ricorda come lo stesso non introduca un requisito abilitante ma rappresenti piuttosto un’occasione per gli operatori interessati a cedere o acquistare residui produttivi da impiegare. Una piattaforma, quindi, conoscitiva e di scambio non obbligatoria né abilitante con la sola finalità di mera facilitazione degli scambi.
La qualifica di un materiale come sottoprodotto, prescinde, pertanto, dall’iscrizione del produttore o dell’utilizzatore nel suddetto elenco né l’iscrizione è sufficiente a qualificare un residuo come sottoprodotto. Il decreto n.264 indica, infatti, solo alcune modalità con cui provare la sussistenza dei requisiti ma non ha la pretesa di essere esaustivo o di indicare strade obbligatorie.
La possibilità di gestire un residuo quale sottoprodotto e non come rifiuto, dunque, non dipende in alcun modo, né in positivo né in negativo, dall’esistenza della documentazione probatoria prevista nel decreto né tantomeno dall’iscrizione nell’elenco istituito presso le Camere di commercio.
Leggi nota UnionCamere 

adminSottoprodotto – nota Unioncamere
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Sottoprodotto: Circolare Min. Ambiente 30.5.2017

Sottoprodotto: Circolare del Min. Ambiente del 30.5.2017
A cura di Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri e Dario Giardi


Il Min. Ambiente invia ai Carabinieri e all’ISPRA una circolare articolata relativa ai sottoprodotti indicando addirittura l’”onere probatorio” sotteso.
In considerazione dei molteplici quesiti pervenuti su diversi profili interpretativi e operativi, il Ministero dell’Ambiente ha pubblicato una nuova circolare esplicativa (dopo quella del 3 marzo u.s. sul nuovo registro istituito presso le Camere di Commercio) che fornisce ulteriori chiarimenti sul DM 13 ottobre 2016, n. 264 (Gazzetta ufficiale del 15 febbraio 2017, n. 38) recante «Criteri indicativi per agevolare la dimostrazione della sussistenza dei requisiti per la qualifica dei residui di produzione come sottoprodotti e non come rifiuti».
Con la nuova circolare del 30 maggio 2017 (Allegato I), il.continua lettura articolo  
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adminSottoprodotto: Circolare Min. Ambiente 30.5.2017
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Linee Guida ISPRA non sono vincolanti

Circolare ministeriale prot. 5672/2017 – Linee Guida ISPRA non sono vincolanti
Linee Guida sul trattamento necessario smaltimento rifiuti in discarica del dicembre 2016
Segnalazione a cura Studio Legale Ambiente – Cinzia Silvestri


Oggetto di attenzione da parte del Ministero , che si esprime con Circolare,  sono le  linee guida ISPRA recanti “Criteri tecnici per stabilire quando il trattamento non è necessario ai fini dello smaltimento dei rifiuti in discarica ai sensi dell’art. 48, della legge 28 dicembre 2015, n. 221”.

“In attuazione dell’articolo 48 della legge 28 dicembre 2015, n. 221, l’ISPRA in data 7 dicembre 2016 ha pubblicato il documento n. 145/2016 recante «Criteri tecnici per stabilire quando il trattamento non è necessario ai fini dello smaltimento dei rifiuti in discarica ai sensi dell’art. 48, della legge 28 dicembre 2015, n. 221»”.
Tale documento ha creato non pochi problemi interpretativi ed applicativi non essendo propriamente in linea con il decreto del 2010. La Circolare è significativa perché pone in evidenza un problema ormai diffuso ovvero quello di considerare documenti tecnici, privi di alcuna valenza normativa, quali provvedimenti, atti normativi in grado di incidere sulle fonti legislative o regolamentari.
Di fatto il documento ISPRA svolge influenza sugli operatori (proprio per il contenuto tecnico) più dell’atto normativo che tuttavia non può essere derogato da un documento tecnico. Vero è che  la confusione e la prassi applicativa depongono in altro senso. Ben venga dunque la circolare del Ministero che ricorda l’ovvio ormai dimenticato e riposiziona le fonti del diritto.
Vai alla lettura della Circolare del MIn. Amb. pro. 5672/2017 
Leggi anche articolo su questo sito: ispra- quando è escluso il trattamento per i rifiuti ..
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